Milleproroghe, zero diritti! DIS-COLL ancora negata a precari della ricerca e dottorandi

Precari della ricerca e dottorandi ancora invisibili per il governo. A quasi due anni di distanza dall’inizio della campagna #perchénoino, con cui ADI e FLC-CGIL hanno denunciato la mancanza di qualsiasi ammortizzatore sociale per dottorandi, borsisti e assegnisti, il governo non ha ancora ritenuto di eliminare quella che è una gravissima discriminazione verso i precari della ricerca.

Costruiamo insieme i nostri diritti! Un anno dedicato a Giulio Regeni

I diritti non si costruiscono da sé e non si difendono da soli, ma con l'impegno e la partecipazione di tutti.

È con questa convinzione che ADI lancia la campagna di tesseramento per il 2017. Chiediamo a tutti i dottorandi, dottori di ricerca, assegnisti, borsisti e ricercatori precari di rinnovare il proprio sostegno ad un'associazione indipendente, libera ed ostinatamente schierata a difesa del lavoro e della dignità dei ricercatori, dentro e fuori l'accademia.

Quest'anno abbiamo deciso di dedicare la tessera associativa alla memoria di Giulio Regeni. Perché Giulio non si limitava a evidenziare le ingiustizie del mondo che studiava, ma si impegnava in prima persona per cambiare quel mondo in meglio. Perché come Giulio siamo convinti che non ci si può limitare a comprendere la realtà, ma che si deve prendere posizione e impegnarsi per trasformarla.

 

ADI Catania scrive ai candidati al rettorato

Il prossimo febbraio si terrà la prima votazione della tornata elettorale che porterà l'Università di Catania a designare il suo prossimo rettore. I candidati alla carica di Magnifico sono tre: Francesco Basile, Filippo Drago e Enrico Foti.

La sede ADI di Catania, recentemente ricostituita, ha inviato ai tre candidati una lettera aperta a nome di tutti i dottorandi, gli assegnisti ed il personale non strutturato, in cui chiede un confronto aperto sui temi del dottorato, del pre-ruolo, e del futuro dell'ateneo catanese.

Poletti colpisce ancora! Jobs Act, DIS-COLL e precarietà: queste le opportunità per giovani qualificati nel nostro paese?

Conosco gente che è andata via e che è bene che stia dove è andata, perché sicuramente questo Paese non soffrirà a non averli più fra i piedi.

L’ha detto ieri Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro. La dichiarazione prosegue una tradizione già onorata da numerosi Ministri della Repubblica, quella del disprezzo verso i cittadini più giovani del nostro paese, in particolare verso coloro che investono nella formazione, che ambiscono ad un lavoro in linea con i propri studi, che vogliono fare ricerca.

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