Dopo l’arrivo di nuovi atti da parte degli inquirenti egiziani in merito all’inchiesta relativa alla morte di Giulio Regeni, alla vigilia di Ferragosto e con il favore delle ferie il governo ha deciso di inviare il rappresentante diplomatico in Egitto, nominato mesi fa ma fino ad ora trattenuto in Italia. Il nostro paese torna così sui propri passi, dopo un anno e quattro mesi dalla decisione di ritirare l’ambasciatore al Cairo per protesta contro la scarsa collaborazione egiziana nell’inchiesta sulla morte del giovane dottorando italiano.
L’ADI si unisce all’indignazione e all’amarezza espressa dai genitori di Giulio in merito alla decisione del governo. Una decisione che conferma l’incapacità della classe dirigente di questo paese di assumersi la responsabilità delle proprie decisioni, e che ancora una volta sottolinea come il valore della vita umana continui ad essere un dettaglio rispetto ai legami commerciali e ai calcoli della politica internazionale.
ADI non accetta che sulla storia di Giulio cali il silenzio. Insieme alla famiglia Regeni e alle migliaia di persone unite attorno ad essa, continueremo a ricordare al governo che giustizia non è stata fatta, che la morte di Giulio non è un dettaglio e che siamo tutti ancora in attesa di #veritàperGiulioRegeni.
Pubblicato Mar, 15/08/2017 - 14:25
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