I dottorandi della Statale contro il numero chiuso

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il documento che segue, redatto dai dottorandi dell'Università degli Studi di Milano.

ADI si associa alle critiche espresse dai colleghi nel merito della misura e sul metodo con cui è stata approvata, espressione di una netta chiusura al dialogo e al confronto da parte delle massime autorità accademiche. Questa inutile prova di forza non solo non recherà alcun beneficio all'ateneo milanese, ma danneggerà l'intera collettività, negando a numerosi giovani la possibilità di percorrere il proprio percorso di studi e di ricerca.

Il documento è aperto alle sottoscrizioni di quanti desiderassero aderire. Per comunicare la propria adesione è possibile scrivere all'indirizzo comunicato [dot] dottorandi [dot] unimiatgmail [dot] com.

Due nuove sedi per ADI: benvenute ADI Bologna e ADI Ferrara!

Negli scorsi giorni, dopo la nomina dei rappresentanti nel Consiglio Nazionale, sono entrate a far parte a pieno titolo di ADI due nuove sedi territoriali, Bologna e Ferrara. I contatti delle sedi sono già disponibili nella pagina dedicata del sito. ADI augura ad entrambe le sedi un buon lavoro.

La crescita del numero delle sedi locali dell'ADI non si ferma qui. Continuano ad arrivarci richieste da molte altre città italiane, segno inequivocabile che dottorandi, assegnisti e ricercatori precari sono ben decisi ad attivarsi e agire per difendere il diritto al futuro della nostra generazione.

#ricercaèfuturo: investiamo sui Ricercatori! Parte la campagna di ADI, ARTeD e FLC-CGIL

Uno dei principali problemi dell’Università italiana e dell'intero sistema Paese è lo stato di precarietà contrattuale in cui versa la maggioranza dei ricercatori, frutto del cronico sottofinanziamento del sistema universitario italiano dal 2008 in poi. Oggi più che mai il futuro dell'Università e della ricerca dipendono direttamente dalle prospettive di chi lavora nella ricerca e svolge attività didattica con contratti precari, senza alcuna certezza, costretti il più delle volte ad abbandonare l'università dopo anni di lavoro o a fuggire all'estero, con una perdita netta di risorse investite e potenziali per l'intero Paese.

Finalmente #ricercaèlavoro! La DIS-COLL per assegnisti e dottorandi con borsa è legge

Il Senato della Repubblica ha appena approvato, a larga maggioranza, la legge sul lavoro autonomo non imprenditoriale. Con questo voto la DIS-COLL, l'indennità di disoccupazione per i titolari di contratti di collaborazione, diventa finalmente strutturale, e viene definitivamente estesa ad assegnisti di ricerca e dottorandi borsisti.

La giornata di oggi segna dunque una grandissima vittoria per tutte le ricercatrici e i ricercatori precari che da anni reclamano il riconoscimento della dignità del proprio lavoro. Il diritto all'indennità di disoccupazione ad assegnisti e dottorandi con borsa il cui contratto termini dopo il 30/06/2017 risponde – seppure parzialmente – alla necessità di protezione sociale per chi lavora in condizioni di precarietà nel settore della ricerca.

Il CUN critica le linee guida per l'accreditamento dei corsi di dottorato

Nel corso della seduta del 2 maggio 2017, il Consiglio Universitario Nazionale (CUN) ha approvato un documento riguardante le "Linee guida per l'accreditamento delle sedi e dei corsi di dottorato", pubblicato dal MIUR il 14 aprile 2017.

Attraverso il documento il CUN esprime una forte critica al metodo scelto dal MIUR per l'emanazione del provvedimento, effettuata senza alcuna consultazione degli organi di rappresentanza del mondo accademico (CNSU e CUN). Come ADI avevamo già evidenziato la gravità della scelta compiuta dal MIUR, che ha impedito di fatto ai soggetti direttamente interessati al processo di accreditamento dei corsi di dottorato di collaborare alla stesura delle linee guida, indirizzandone la stesura e correggendo gli aspetti più critici. Di tale scelta il MIUR dovrà assumersi tutta la responsabilità.

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