Legge di bilancio: pioggia di emendamenti su dottorato e reclutamento

Legge di stabilità: pioggia di emendamenti su dottorato e reclutamento

La discussione sul disegno di legge di bilancio 2018 è ormai entrata nel vivo. Tra i molti emendamenti presentati in questi giorni nelle commissioni del Senato della Repubblica, molti riguardano gli interventi normativi previsti dal governo su dottorato e reclutamento.

Il mailbombing promosso da ADI negli scorsi giorni, nel contesto della campagna #laborsaelavita, ha riscosso un grandissimo successo, con più di 20.000 email inviate ai membri della VII commissione del Senato della Repubblica. Molti dei senatori della commissione hanno risposto positivamente, garantendo il loro sostegno alle nostre proposte: sostegno che si è tradotto nella presentazione di 13 emendamenti sulle norme previste per il dottorato.

Gli emendamenti ricalcano in larga parte le proposte di ADI, e provengono da rappresentanti dei partiti di tutto l’arco parlamentare, a dimostrazione della rilevanza dei temi sollevati nel dibattito pubblico e dell’autorevolezza dell’ADI come interlocutore istituzionale nei confronti dei decisori politici.

A questo link è possibile consultare il fascicolo degli emendamenti presentati.

  • Gli emendamenti 57.21, 57.23, 57.25, 57.26, 57.34 e 57.36 sono relativi all’esenzione dal pagamento delle tasse per i dottorandi titolari di borsa di studio. La proposta è stata accolta trasversalmente dalle diverse forze politiche dell’arco parlamentare, anche a seguito di una lettera aperta sottoscritta dai rappresentanti dei dottorandi di oltre 20 atenei a livello nazionale.

  • Gli emendamenti 57.20, 57.28 e 57.36 intendono garantire ai dottorandi senza borsa un budget per la mobilità internazionale, un punto qualificante della nostra proposta di riforma del dottorato. Gli emendamenti 57.20 e 57.28 fissano il budget ad una quota mensile non inferiore a quella della borsa minima di dottorato.

  • Gli emendamenti 57.6, 57.16, 57.17, 57.18 e 57.19, invece, accolgono la nostra richiesta di incremento del fondo destinato all’adeguamento della borsa di dottorato. L’emendamento 57.6, sottoscritto dai senatori del PD, dispone un aumento di 5 milioni di euro: un impegno concreto da parte della maggioranza che sostiene il governo, cui l’ADI plaude. Gli emendamenti avanzati dalle altre forze politiche dispongono aumenti più consistenti, fino a 20 milioni di euro, utilizzando altre fonti di finanziamento. Ricordiamo che l’aumento proposto da ADI, pari ad almeno 20 milioni di euro, permetterebbe alla borsa di dottorato di raggiungere finalmente il minimale contributivo INPS, necessario per il pieno riconoscimento delle 12 mensilità annuali di borsa ai fini previdenziali. Questo permetterebbe di garantire a tutti i futuri dottorandi un’anzianità pensionistica pari al periodo effettivamente lavorato. ADI chiede Inoltre che i fondi per l’aumento della borsa di dottorato siano aggiuntivi e non sottratti ad altri capitoli di spesa su Università e ricerca.

Relativamente al reclutamento universitario e agli enti pubblici di ricerca sono numerosi gli emendamenti licenziati dalla Commissione Cultura del Senato che intendono aumentare l’entità dei finanziamenti per il piano straordinario di RTDb e che danno finalmente una risposta agli oltre 10 mila precari degli enti pubblici di ricerca.

In particolare segnaliamo l’emendamento 56.8 che, accogliendo una richiesta avanzata da ADI unitariamente dalle organizzazioni rappresentative del mondo della ricerca universitaria, intende assegnare gli RTDb del piano straordinario non in base ai risultati della VQR, ma tenendo conto del “riequilibrio rapporto entrate e uscite del corpo docente negli ultimi 5 anni in ciascun ateneo”: un passo in avanti importante per superare la logica punitiva della VQR e sbloccare il reclutamento per gli atenei che più hanno sofferto per i tagli degli ultimi 5 anni.

Allo stesso modo segnaliamo, nello stesso emendamento, la pericolosa richiesta di restituzione da parte dell’ateneo dell’intero finanziamento straordinario nel caso in cui l’RTDb non consegua l’abilitazione entro il triennio: una simile misura finirebbe per istituzionalizzare una pratica già diffusa che vede i concorsi di RTDb riservati a coloro che sono già in possesso dell’ASN, penalizzando quindi gravemente i giovani ricercatori e gli RTDa.

Infine, segnaliamo l’emendamento 55.21 con cui si intende reperire le coperture per gli scatti stipendiali dei docenti universitari, per il 2018 e 2019, attingendo al fondo delle Cattedre Natta. ADI non può che salutare con favore un provvedimento che archivi definitivamente le Cattedre Natta, che avevamo criticato fin da subito a causa dei criteri di reclutamento e dei meccanismi scarsamente trasparenti che avrebbero guidato la scelta dei candidati. Tuttavia, non possiamo consentire che risorse originariamente destinate al reclutamento siano invece impiegate per finanziare una misura una tantum a favore dei docenti di ruolo. Se il governo intende proseguire su questa strada, chiediamo che siano immediatamente stanziate risorse aggiuntive per ampliare il piano di reclutamento di RTDb (ad esempio attingendole dagli stanziamenti per i dipartimenti di eccellenza e/o da quelli per lo Human Technopole di Milano) e che dal 2020 le risorse del fondo per la Cattedre Natta siano definitivamente vincolate a nuove assunzioni di RTDb.

Nei prossimi giorni ADI continuerà a fare pressione sulla Commissione bilancio del Senato per vedere confermate le proprie proposte di emendamento. Continuate a seguire e a sostenere le campagne #laborsaelavita e #ricercaèfuturo, e scrivete a laborsaelavitaatdottorato [dot] it per partecipare alle azioni che promuoveremo e restare costantemente aggiornati!