Bernini

Regole uguali per tutti: regolamentiamo le università telematiche

Mentre la ministra Anna Maria Bernini rilascia roboanti interviste su fantomatici aumenti di risorse al FFO, i tagli lineari rischiano di mettere in ginocchio le nostre università pubbliche.
Di contro, negli stessi anni in cui si è insediato il Governo Meloni, le università telematiche hanno goduto di una crescita esponenziale, con un aumento del 303,07% di iscrizioni dal 2015 a oggi.
Ancora oggi le università telematiche figurano come enti profit, godendo di un rapporto docenti-studenti decisamente sbilanciato a loro favore: 1 solo docente ogni 384 studenti, a detrimento della qualità complessiva della didattica.

Smontiamo il delirio della Bernini

Negli ultimi giorni la Ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ha presentato pubblicamente il contenuto dell’ultima riforma della ricerca. Ecco la nostra smentita punto per punto alle sue uscite mediatiche. Quella della Bernini non è una «cassetta degli attrezzi», ma un kit per fare a fette la ricerca, peggiorando ancor di più le vite e il lavoro di ricercatrici e ricercatori.

Ma quale valorizzazione? Questa è una umiliazione!

La riforma Bernini arriva dopo un pesante taglio di risorse, esattamente il contrario della “valorizzazione”. Crea la figura del “professore usa e getta” e declassa gli attuali ricercatori ad “assistenti di ricerca”. Mantiene il contratto di ricerca della riforma del Governo Draghi, azzoppato, come strumento utilizzabile solo da colleghɜ esterɜ e vincitorɜ di bandi quali ERC e finanziamenti ingenti, in quanto in concorrenza con molteplici figure lavorative meno costose e più precarie. Oltre al danno (il taglio delle risorse e la precarizzazione delle figure), è arrivata anche la beffa: saremo assistenti delle ricerche che noi ideiamo e portiamo avanti.

Il Governo dà parere contrario ai nostri diritti

Il 16 luglio 2024, gli/le Onorevoli Grimaldi, Piccolotti, Zanella, Bonelli, Borrelli, Dori, Fratoianni, Ghirra, Mari e Zaratti hanno fatto un intervento parlamentare per chiedere immediata attuazione della legge sul contratto di ricerca, a cui è stato dato parere contrario. L'opposizione chiedeva che venisse messa in atto la legge 79, con l'introduzione di un'unica figura del pre-ruolo. Il gruppo di lavoro istituito dal Ministero sta invece prefigurando una riforma in cui verranno introdotte sei figure precarie: il contratto di ricerca, un contratto di post-dottorato, l’assistente alla ricerca senior, l’assistente alla ricerca junior, il “professore aggiunto”, e infine il contratto per studenti. Un disegno inaccettabile, senza alcuna giustificazione. A cui noi ci opporremo in ogni modo.

Solo verità e giustizia possono vederci "soddisfatti"

Ieri, in visita al Cairo, la Ministra Anna Maria Bernini ha espresso più volte, in interviste e comunicati, “soddisfazione”. Soddisfazione per le parole di disponibilità rivolte da Al Sisi al Ministro Antonio Tajani, capo della delegazione. Soddisfazione per le future collaborazioni tra Italia ed #Egitto nel campo della ricerca

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