L’ADI – Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca Italiani esprime soddisfazione per la cancellazione dell'emendamento al DdL Stabilità 2016 che prevedeva l’inserimento della laurea triennale – il primo gradino della formazione universitaria – in beni culturali tra i titoli di ammissione per l’assunzione a tempo indeterminato presso il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo di 500 funzionari nei profili di antropologo, archeologo, architetto, archivista, bibliotecario, demoantropologo, promozione e comunicazione, restauratore e storico dell’arte.
L'ADI aveva evidenziato come la misura si muovesse in direzione completamente opposta rispetto alla tanto auspicata valorizzazione dei più alti gradi della formazione (Dottorato di Ricerca e Scuole di Specializzazione) e di coloro che, con passione e dedizione, si impegnano per conseguirli.
Nel registrare questa importante retromarcia, avvenuta grazie a un controemendamento approvato dalla Commissione Cultura della Camera, l'ADI deve però sottolineare ancora una volta l'assenza, all'interno del DdL Stabilità, di qualsiasi misura a sostegno del Dottorato di Ricerca. Il Dottorato di Ricerca, una risorsa fondamentale per il rinnovamento della Pubblica Amministrazione, non viene considerato come titolo preferenziale nell'ambito del concorso MiBACT e, più in generale, non è previsto alcun intervento per il miglioramento delle prospettive lavorative dei giovani ricercatori che conseguono questo titolo.
Pubblicato Dom, 06/12/2015 - 10:14