Il Decreto-Legge scuola 22/2020 è stato approvato e convertito in legge dal Parlamento. Nonostante il DL si occupasse principalmente delle misure per la conclusione dell’anno scolastico, sono stati presentati vari emendamenti anche su altre tematiche che ne hanno ritardato la conversione in legge. In particolare, come avevamo già anticipato nel nostro precedente comunicato, sono stati depositati degli emendamenti per modificare il concorso straordinario riservato ai docenti con 3 anni di servizio nelle scuole secondarie statali in un concorso per soli titoli e servizio. Questo si è verificato nonostante i bandi di concorso fossero già stati pubblicati in GU il 28 aprile. Dopo giorni di scontri all’interno della maggioranza, si è arrivati a un compromesso: il concorso straordinario non sarà per titoli e servizio e continuerà ad avere una selezione in ingresso, ma non si tratterà più di una prova computer-based a risposta multipla, bensì di uno scritto con quesiti a risposta aperta. Di conseguenza, si è verificato ciò che noi avevamo già denunciato: una modifica delle modalità di selezione con il conseguente slittamento del concorso al prossimo anno scolastico, non dando a nessun precario la possibilità di stabilizzarsi già a partire dal prossimo anno. Infatti le iscrizioni del concorso straordinario, previste dal 28 maggio al 3 luglio, sono state rinviate a data da destinarsi, e la prova verrà svolta dopo l’estate.
Durante la fase di conversione in legge del DL 126/2019, che ha definito criteri di accesso e modalità del concorso straordinario e dello straordinario abilitante, avevamo portato avanti varie proposte che avrebbero consentito ai dottori di ricerca di accedere a questi due percorsi. Purtroppo le nostre richieste non erano state accolte. Nonostante questo, abbiamo rispettato l'approvazione di una legge che avrebbe finalmente sbloccato le procedure concorsuali, attese da anni da molti docenti, tra i quali ci sono anche dottori di ricerca. Infatti, l’unico modo per garantire una stabilizzazione è bandire e svolgere i concorsi, mentre continuare a procrastinarli alimenta il precariato. Ci sono classi di concorso e regioni in cui sono già esaurite tutte le graduatorie per le immissioni in ruolo (GaE, GM2016 e GMRE2018), e i continui rinvii sui concorsi stanno verificando un abuso di contratti a t.d. su posti liberi e vacanti in organico di diritto, che dovrebbero invece essere destinati alle immissioni in ruolo. Siamo stati i primi a criticare i test a crocette come modalità di selezione degli insegnanti. Tuttavia, avremmo accettato il compromesso, se fosse stato davvero l’unico modo per garantire graduatorie pronte da cui attingere per le immissioni in ruolo già dal prossimo settembre.
La politica dovrebbe prendersi la responsabilità degli accordi già stabiliti e non seguire l’onda di un apparente consenso elettorale basato su rivendicazioni di una singola categoria a discapito delle altre. All’interno della categoria dei precari della scuola esistono tanti docenti. Fra questi figurano anche molti dottori di ricerca, che continuano ad essere dimenticati.
All'interno di un dibattito nuovamente aperto sul concorso straordinario avremmo voluto una riflessione seria su quale scuola vogliamo e quali docenti dobbiamo selezionare per poterla realizzare. Noi abbiamo sempre sostenuto che i dottori di ricerca, già selezionati in entrata, in itinere e in uscita, sono un’importante risorsa per il mondo scolastico. Siamo l’unica associazione che non rivendica assenza di selezioni per entrare stabilmente nella scuola, nonostante le nostre conoscenze e competenze disciplinari siano già state ampiamente dimostrate. Tuttavia, continuiamo a essere i grandi assenti del dibattito. Non comprendiamo come si possa essere a favore di un concorso per titoli e servizio, che selezionerebbe i candidati esclusivamente sulla base dell’anzianità del servizio, ed essere contrari alla proposta di ammettere al concorso i dottori di ricerca precari che non raggiungono i 3 anni di servizio con i vincoli richiesti dall’art. 1, commi 5 e 6, della legge 159/2019. Siamo sempre stati contrari a sanatorie per soli titoli e anzianità di servizio, in quanto queste non verificano la preparazione effettiva dei candidati e sono solo a vantaggio di precari "storici" e docenti già di ruolo. Un sistema di questo tipo escluderebbe a priori dottori/assegnisti di ricerca e, in generale, chiunque dopo la laurea abbia continuato a formarsi (percorsi sui 24 CFU inclusi) e a fare ricerca. Inoltre, si creerebbe un pericoloso precedente per tutti i futuri 180x3, con il rischio di far diventare “ordinario” un concorso straordinario per soli titoli e servizio, rendendolo di fatto la via maestra del reclutamento scolastico attraverso la terza fascia, e trasformando un concorso selettivo basato sull’accertamento delle competenze nell'eccezione, anziché nella regola sistemica.
Gli sforzi dell’ADI saranno sempre rivolti al bene e al progresso di tutto il sistema scolastico. Riteniamo che i dottori di ricerca possano giocare un ruolo importante in questo processo, garantendo conoscenza, esperienza e passione in tutti gli aspetti della vita scolastica. Dal punto di vista del reclutamento la via maestra può essere rappresentata solo da concorsi seri, selettivi e regolari, in modo da garantire continuità didattica e preparazione dei docenti.
Sintesi dei principali emendamenti
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Modifica concorso straordinario
La prova scritta computer-based con quesiti a risposta multipla è stata sostituita con una prova scritta con quesiti a risposta aperta. Qualora le condizioni epidemiologiche lo consentano, lo svolgimento della prova scritta potrà avvenire in una regione diversa rispetto a quella corrispondente al posto per il quale il candidato ha presentato la domanda. Ai vincitori di concorso per l'anno 2020/2021 è riconosciuta la retrodatazione giuridica della nomina al 1° settembre 2020. -
Conferma istituzione graduatorie provinciali dal 2020/2021
A causa della pandemia e quindi del poco tempo per informatizzare la procedura e concludere l’iter burocratico, il DL scuola 22/2020 aveva previsto il rinvio della riapertura delle graduatorie e la loro provincializzazione all'anno prossimo. L'emendamento approvato consente di riaprire le graduatorie, trasformarle in provinciali come era già stato stabilito nell’art. 1-quater della legge 159/2019, e mettere finalmente in atto un sistema informatico per gestire le domande. -
Percorsi abilitanti periodici
Un emendamento riguarda l'avvio di tavoli di confronto per l'organizzazione di percorsi abilitanti periodici, aperti "a tutti". -
Esonero dalla preselettiva del TFA sostegno per i 180x3 su sostegno
Per i docenti con 3 anni di servizio su sostegno, dal V ciclo in poi (quindi è compreso anche quello appena bandito) sarà concesso di accedere direttamente alla prima prova scritta.
Pubblicato Lun, 15/06/2020 - 22:57
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