Lo scorso 22 Gennaio, in una lettera inviata al Presidente dell’INPS, prof. Tito Boeri, ADI ha chiesto notizie relative all’ultimo bando di concorso per borse di studio bandito dall’INPS, relative all’anno accademico 2015/16. Da quanto risulta dal testo del bando, l’Istituto ha scelto di non mettere a disposizione alcuna borsa a sostegno degli iscritti ai dottorati di ricerca, diversamente da quanto accaduto nel bando relativo all’anno accademico 2014/15.
L’ADI, organizzazione che tutela e rappresenta i dottorandi e i dottori di ricerca in Italia, ha giudicato questa scelta fortemente negativa.
Infatti, in questi anni di contrazione delle risorse per le università e per la ricerca, spesso le borse INPS/ex-INPDAP hanno costituito una delle poche fonti di sostentamento a cui i dottorandi potessero accedere autonomamente, risultando spesso un contributo fondamentale nella costruzione di un percorso professionale e di ricerca per molti di loro, specialmente per i dottorandi senza borsa.
In questo quadro, la scelta di escludere i dottorandi dal bando 2018, risulta non solo inspiegabile, ma a maggior ragione dannosa per quella che resta una delle fasce più formate e al contempo meno tutelate del mondo della ricerca e della conoscenza, nonostante l’enorme valore che le loro competenze hanno per il sistema Paese.
Non solo. Le borse di studio per i figli dei dipendenti e dei pensionati pubblici rientrano nei benefici sociali forniti dall’Ente agli iscritti, e vengono finanziate attraverso il Fondo Credito. La volontaria scelta di escludere la previsione di borse per Dottorato di ricerca rappresenta quindi una vera e propria disparità di trattamento tra i figli di dipendenti pubblici che possono attingere alle borse di studio universitarie previste nel bando 2018 (in cui vi rientrano: borse di studio universitarie, borse per corsi di specializzazioni, borse per Master universitari, borse per Corsi universitari di perfezionamento) e i figli di dipendenti pubblici impegnati in un dottorato di ricerca, che per contro - si ribadisce - è stato irragionevolmente espunto dall’elenco.
Nella lettera di gennaio chiedevamo al prof. Boeri di attivarsi affinché l’INPS emanasse un bando ad hoc per i dottorandi esclusi, al fine di sanare la loro immotivata esclusione dal bando precedente; a tutt’oggi, non ci è arrivata risposta, in nessuna forma. Dopo otto mesi, al debole impegno assicurato dall’INPS nelle risposte ai colleghi sui social non è seguita alcuna azione sostanziale in merito.
Chiediamo pertanto che il Presidente dell’INPS intervenga urgentemente per porre fine al disinteresse nei confronti dei dottorandi mostrato dall’Istituzione che dirige.
A tal fine, si chiede l’emanazione rapida del bando 2018 ad hoc per l’anno accademico 2015/2016, senza ulteriori ritardi e l’inclusione dei dottorandi nel bando che sarà pubblicato relativamente all’a.a. 2016/2017.
ADI rinnova la sua disponibilità a collaborare con l’INPS su ulteriori misure a sostegno dell’alta formazione e alla valorizzazione del dottorato di ricerca in Italia.
Pubblicato Ven, 14/09/2018 - 22:48
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