
La Commissione Europea sta lavorando all’ERA Act, un nuovo intervento legislativo destinato a ridefinire la European Research Area e ad avere effetti vincolanti per tutti gli Stati membri, poiché assumerà la forma di una direttiva o di un regolamento. Per la prima volta, la Commissione ha aperto una consultazione pubblica che chiede direttamente alla comunità della ricerca di fornire dati concreti sulle difficoltà legate alla mobilità internazionale: visti e permessi di soggiorno, assicurazioni, ricongiungimenti familiari, fondi pensionistici, condizioni di lavoro e di carriera.
L’obiettivo è elaborare un testo solido, realistico e politicamente sostenibile. E proprio per questo la fase attuale è decisiva: senza dati affidabili forniti da chi vive quotidianamente la mobilità accademica, molte misure rischiano di essere ridimensionate o eliminate.
Le priorità in discussione includono l’impegno a raggiungere il 3% del PIL in investimenti in ricerca e sviluppo, un maggiore coordinamento europeo nelle politiche di finanziamento, il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro di chi fa ricerca, e la tutela di valori fondamentali come libertà scientifica, etica, integrità e pari opportunità. Tuttavia, non tutte queste misure arriveranno necessariamente alla versione finale dell’Act, poiché la Commissione sta cercando un equilibrio tra proposte ambiziose e resistenze politiche degli Stati membri.
Per questo è fondamentale partecipare. Se la comunità accademica non porta evidenze chiare, parleranno solo i soliti noti, i soliti potenti noti dell’Accademia.
Diciamo la nostra, facciamoci sentire e contribuiamo a scrivere un ERA Act che migliori davvero la vita di chi fa ricerca.
La consultazione ufficiale è aperta fino al 5 gennaio 2026 ed è disponibile al seguente link:
👉 https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say/initiative...
ADI invita tutte e tutti a partecipare in modo informato, puntuale e consapevole.
Pubblicato Mer, 10/12/2025 - 17:13
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