ADI per Amal Fathy, al fianco della famiglia Regeni

ADI per Amal Fathy, di nuovo al fianco della famiglia Regeni

Domenica 13 maggio la mamma di Giulio Regeni, Paola Deffendi e l'avv. Alessandra Ballerini hanno annunciato uno sciopero della fame a staffetta per protestare contro la detenzione al Cairo di Amal Fathy, moglie di Mohamed Lofty, uno dei consulenti legali in Egitto della famiglia Regeni.

Amal Fathy è attualmente detenuta con l'accusa di terrorismo per aver pubblicato su Facebook alcuni post in cui critica il regime di Al Sisi per la violenza contro le donne. Il suo arresto è stato effettuato proprio alla vigilia di un nuovo viaggio delle autorità italiane in Egitto nell'ambito delle indagini sulla tortura e l'uccisione di Giulio Regeni.

Nel silenzio pesantissimo della politica italiana, sono state Paola Deffendi e Alessandra Ballerini a prendere la parola, denunciando in un comunicato il clima di minaccia e violenza che circonda chi in Egitto sta aiutando la famiglia di Giulio nella ricerca della verità.

"Da donne siamo particolarmente turbate ed inquiete per il protrarsi della detenzione di Amal, moglie del nostro consulente legale Mohammed Lofty direttore dell’Ecrf. Da lunedì inizieremo un digiuno a staffetta chiedendo la sua liberazione immediata. Nessuno deve più pagare per la nostra legittima richiesta di verità sulla scomparsa, le torture e l’uccisione di Giulio. Vi chiediamo di digiunare con noi, fino a quando Amal non sarà finalmente libera. Noi siamo la loro speranza”.

Crediamo che la necessità di alimentare questa speranza ci chiami in causa come membri della società civile. ADI, che è sempre stata attiva nella campagna per chiedere verità per Giulio, ha deciso di appoggiare quest'iniziativa, promuovendola presso le proprie sedi e fra tutti i colleghi dottorandi e precari della ricerca. Mobilitiamoci insieme, ancora una volta, negli atenei e nei nostro luoghi di lavoro per chiedere verità e giustizia per Giulio e per tutti coloro che per questo si stanno battendo ogni giorno.