Alla cortese Attenzione del
Presidente dell’INPS
Prof. Tito Michele Boeri
Gentile prof. Boeri,
Negli ultimi giorni abbiamo ricevuto numerose segnalazioni relative all’ultimo bando di concorso per borse di studio bandito dall’INPS, per l’anno accademico 2015/16. Da quanto risulta dal testo del bando, l’INPS ha scelto di non mettere a disposizione alcuna borsa a sostegno degli iscritti ai dottorati di ricerca, diversamente da quanto accaduto nel bando relativo all’anno accademico 2014/15. L’ADI, organizzazione che tutela e rappresenta i dottorandi e i dottori di ricerca in Italia, non può che giudicare questa scelta in termini fortemente negativi.
Come lei sa, in Italia il dottorato di ricerca è scarsamente valorizzato, nella carriera accademica, nell’accesso alla docenza, e nella quasi totalità dei percorsi professionali. I dottorandi sono oltretutto una delle categorie meno tutelate del mondo universitario, ed alcuni di loro lavorano persino senza usufruire di alcuna borsa di studio: in questo i dottorandi “senza borsa” sono penalizzati due volte, visto che le università non versano loro alcun contributo previdenziale.
In questi anni di contrazione delle risorse per le università e per la ricerca, spesso le borse INPS/ex-INPDAP hanno costituito una delle poche fonti di risorse a cui i dottorandi potessero accedere autonomamente, e sono spesso risultate un contributo fondamentale nella costruzione di un percorso professionale e di ricerca per molti di loro. In questo quadro, la scelta di escludere i dottorandi dal bando 2018 risulta non solo inspiegabile, ma a maggior ragione dannosa per quella che resta una delle fasce più formate ma meno tutelate del mondo della ricerca e della conoscenza, nonostante l’enorme valore che le loro competenze hanno per il sistema paese.
Le chiediamo dunque di impegnarsi pubblicamente affinché l’INPS emani in tempi brevi un bando ad hoc rivolto a chi è iscritto a corsi di dottorato, con risorse da erogare nel minor tempo possibile. In attesa che le nostre istituzioni nazionali provvedano a sanare la grave situazione di disparità tra i dottorandi cui l’università assegna già una borsa di studio e quelli che non dispongono di questo riconoscimento, come ADI chiede ormai da anni, suggeriamo che il bando offra una corsia preferenziale ai dottorandi senza borsa in difficile situazione reddituale.
Siamo fiduciosi che l’Istituto da lei guidato provvederà rapidamente a sanare l’immotivata esclusione dei dottorandi dal bando di quest’anno e rinnoviamo la nostra disponibilità a collaborare con l’INPS su ulteriori misure a sostegno dell’alta formazione e alla valorizzazione del dottorato di ricerca in Italia.
Certi della sua attenzione, le porgiamo
Distinti saluti.
ADI - Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca Italiani
Pubblicato Lun, 22/01/2018 - 09:30
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