dottorato

Le proposte di ADI per migliorare la recente proposta di legge n. 1609 in materia di riconoscimento del dottorato nella PA

Da anni si osserva nella Pubblica Amministrazione (PA), un sistema discriminatorio inverso: il personale progredisce di carriera meramente per anzianità di servizio, in taluni casi anche senza laurea, mentre quest’ultima è necessaria per l’accesso dall’esterno. Questo sistema limita anche le progressioni di carriera orizzontali: i dipendenti in possesso di titoli di studio superiori sono destinati a rimanere bloccati nella fascia retributiva di partenza, senza poter progredire. Tale situazione ha dei pesanti riverberi sia per le progressioni orizzontali che verticali.

Almeno il minimale: la necessità dell’aumento dell’importo delle borse di dottorato di ricerca

ADI, tramite un position paper dettagliato, propone alla CRUI un piano strategico per incrementare l'importo delle borse di dottorato, affinché corrispondano almeno al minimale contributivo INPS. L'obiettivo è stabilire una soglia minima di €1500 al mese per garantire condizioni economiche eque e sostenibili per tutti i dottorandi. Questo passo è essenziale per il riconoscimento del percorso accademico e del lavoro di ricerca in Italia.

Guida su Dottorato e Scuola 2024

Il dottorato è compatibile con l'insegnamento a scuola? Sarà possibile richiedere l’aspettativa per i nuovi contratti di ricerca? L’iscrizione al dottorato è compatibile con la frequenza ai nuovi corsi abilitanti

Queste sono solo alcune delle questioni che spesso ci vengono poste allo Sportello. Per chiarire i tanti dubbi su dottorato e mondo della scuola abbiamo realizzato delle FAQ che rispondono alle principali domande su:

Progressioni verticali nella PA: fino al 2025 svalutazione dei titoli di studio

Il nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) del comparto FUNZIONI LOCALI Periodo 2019-2021 equipara la laurea a 5 anni di esperienza nella Pubblica Amministrazione, mettendo ancora una volta i dipendenti storici davanti alle competenze tecniche e trasversali acquisite con un corso di laurea. Come se non bastasse, il Dottorato di Ricerca è assente tra i possibili requisiti dell’Area dei Funzionari e dell’elevata qualificazione. Come ADI abbiamo già segnalato la gravità dell’assenza di ogni forma di riconoscimento del dottorato nei bandi di reclutamento e progressioni verticali/orizzontali all’interno della PA, con diretto riferimento anche al nuovo CCNL.

 

PhD e PA: dottori discriminati

L’attuale dibattito sul nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) del comparto Funzioni Centrali relativo al periodo 2019-2021 sembra arenato. Miope, infatti, la ricerca del personale in possesso dei requisiti idonei all’accesso nella costituenda Area IV delle Elevate professionalità, prevista nel Titolo III all’Art. 13 del citato contratto. La Pubblica Amministrazione è già dotata di personale altamente specializzato in servizio, ormai da anni, nell’Area III, in qualità di funzionari: dipendenti in possesso del titolo di “Dottore di Ricerca”. Si tratterebbe di dare seguito a una progressione di carriera per coloro i quali sono già in servizio e in possesso del più alto titolo di studio previsto dall’ordinamento italiano.

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